Introduzione
Nei mesi di maggio e giugno del 2010 il territorio di Isernia (Molise, Italia centrale) è stato interessato da uno sciame sismico costituito da 90 terremoti con magnitudo massima di 3,3, minima di 0,2 e media 1,3. La successione di terremoti è stata ascritta alla categoria degli sciami in virtù della definizione data da Mogi nel 1963 e Utsu nel 2002: “si definisce sciame la concentrazione di terremoti in cui non c’è un singolo terremoto di magnitudo predominante”. Differisce pertanto dalla sequenza sismica caratterizzata da un “main shock” e da “aftershocks” per la presenza di molti terremoti di magnitudo diverse distribuiti irregolarmente nel tempo.
Durata sciame e numero di terremoti
Per definire l’inizio, la fine ed il numero di terremoti dello sciame è stato utilizzato l’algoritmo ideato da Paul Reasenberg (1985) denominato CLUSTER2000 e distribuito gratuitamente dal Servizio geologico degli U.S.A. Con questo strumento è possibile definire quali terremoti di una determinata area sono interconnessi: si è così potuto verosimilmente stabilire che lo sciame ha avuto inizio il 22 maggio del 2010, è terminato il 13 giugno del 2010 ed è stato costituito da 90 terremoti.
Numero di terremoti
I terremoti totali dello sciame sono stati 90 con valore massimo giornaliero di 43 terremoti registrato il 29 maggio (35%). Nel grafico 1 è riportato il numero di terremoti giornalieri dall’inizio alla fine dello sciame mentre nel grafico 2 la linea blu indica il numero di terremoti cumulato in quel giorno dall’inizio dello sciame e le freccia rossa l’aumento della pendenza della curva, segnale di un brusco aumento dell’attività giornaliera che si mantiene poi costante fino alla fine dello sciame (29 maggio). La durata dello sciame è stata di 23 giorni durante i quali sono stati registrati terremoti in 12 giorni (52%) e conseguentemente sono stati rilevati 11 giorni di assenza di scosse. La media giornaliera è stata pari a 3,9 terremoti/giorni totali e 7,5 terremoti/giorni attivi.
Figura 1 – Numero di terremoti giornalieri

Figura 2 – Numero cumulato di terremoti giornalieri




Magnitudo ed epicentri
La magnitudo massima è stata pari a 3,3 registrata il 29 maggio al 4° terremoto dall’inizio dello sciame (4%); quella minima è stata pari a 0,2 ed è stata registrata il 7 giugno, all’86° terremoto dall’inizio dello sciame (96%). La maggior parte dei terremoti ha avuto magnitudo compresa tra 0,0 e 1,0 (39%) e tra 1,1 e 1,5 (35%). Il 7% ha avuto una magnitudo maggiore o uguale a 2,0 (6 terremoti). La magnitudo media dello sciame è stata pari a 1,3.
L’andamento giornaliero della magnitudo segue quello tipico degli sciami con individuazione di una correlazione di tipo polinomiale di quinto grado mostrante 2 picchi di massimo (al 7° e 59°, rispettivamente 8% e 66%) e due picchi di minimo (32° e 82° terremoto, rispettivamente 36% e 91%).
Gli epicentri non hanno mostrato allineamento.
Figura 3 – Distribuzione dei terremoti per classi di magnitudo




Figura 4 – Andamento giornaliero della magnitudo




Figura 5 – Localizzazione epicentri dello sciame (in azzurro) e dei quattro terremoti M>5 che hanno interessato la zona (in rosso)




Maggiori terremoti che hanno interessato questa area
In passato questa zona è stata interessata da 4 terremoti con magnitudo superiore a 5 (di cui 2 con magnitudo superiore a 6) nel seguito elencati in ordine cronologico:
- giugno 848 con magnitudo 6,00
- 9 settembre 1349 con magnitudo 6,62
- 6 giugno 1882 con magnitudo 5,28
- 19 dicembre 1914 con magnitudo 5,17
Figura 6 – Epicentri dei 4 terremoti con M > 5,0 che hanno interessato la zona sede dello sciame sismico

