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L’attività sismica a Cassino (Frosinone, Lazio, Italia centrale) dal 2006 ad oggi

2024-09-15 13:16

Riccardo Viselli

GEOLOGIA, MONITORAGGIO TERREMOTI, faglie-presunte, monitoraggio-terremoti,

L’attività sismica a Cassino (Frosinone, Lazio, Italia centrale) dal 2006 ad oggi

Nel territorio circostante la città di Cassino si sono verificati negli ultimi 800 anni 7 terremoti con importante magnitudo

Introduzione


Nell’area della Valle latina (Frosinone, Lazio meridionale) intorno alla città di Cassino si sono verificati diversi terremoti di importante magnitudo:



  • Montecassino, 1005: magnitudo tra 5,10 e 5,37
  • Cassino, 1° giugno 1231: magnitudo tra 5,10 e 5,35
  • Cassino, 29 novembre 1705: magnitudo 5,17
  • Montecassino, 12 settembre 1723: magnitudo 5,17
  • Piedimonte San Germano, 2 aprile 1731: magnitudo 5,17
  • Montecassino, 21 luglio 1806: magnitudo 5,11
  • Cassino, 19 giugno 1863: magnitudo 5,17


Considerando che il primo terremoto di cui si ha notizia si è verificato nel 1005 e l’ultimo nel 1863 si registra una frequenza di circa un terremoto con importante magnitudo ogni 120 anni.


Si presume pertanto che in questo settore insista una faglia sismogenetica, che però non è stata ancora individuata, classificata e studiata.


In questo articolo viene analizzata l’attività sismica di questo territorio registrata dalle strumentazioni dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (la fonte dei dati è il sito del Centro Nazionale Terremoti) dal 1° gennaio 2006 ad oggi.


Figura 1 – Epicentri terremoti master (in rosso) e terremoti minori (in blu)


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Numero di terremoti mensili


Mediamente si registra meno di un terremoto al mese (0,8) e pertanto finora il mese di settembre, con 3 eventi, sta facendo registrare un’attività superiore alla media. Il numero massimo di terremoti mensili è stato pari a 9 nel mese di agosto del 2007 (figura 2).


Figura 2 – Numero terremoti mensili


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Nel grafico di figura 3 è riportata la media cumulata del numero di terremoti mensili, quella cioè ottenuta mediando il numero di terremoti di tutti i mesi precedenti a quello in esame. L’attività media mensile mostra una generale tendenza alla diminuzione fino a marzo 2016, quindi sostanziale stabilità fino alla ripresa iniziata nel maggio del 2022.


Figura 3 – Media cumulata terremoti mensili


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Magnitudo media mensile


Mediamente la magnitudo mensile è pari a 1,425 e pertanto finora la magnitudo media di settembre (1,500) è allineata con il valore medio. Il valore massimo è stato registrato nel mese di agosto del 2024 con una media di 2,350 (figura 4).


Figura 4 – Magnitudo media mensile


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Nel grafico di figura 5 è riportata la media cumulata calcolata in modo analogo a quella relativa al numero di terremoti mensili. Si registra un andamento irregolare, ma con una chiara tendenza al leggero aumento.


Figura 5 – Media cumulata magnitudo media mensile


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Magnitudo massima mensile


Mediamente, la magnitudo massima mensile mostra un valore pari a 1,595. Il mese di settembre, che finora ha fatto registrare una magnitudo massima pari a 1,700, è pertanto posizionato su valori superiori alla media. Il valore massimo, pari a 3,600, è stato registrato nel mese di gennaio del 2023 (figura 6).


Figura 6 – Magnitudo massima mensile


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Nel grafico di figura 7 è riportata la media cumulata calcolata in modo analogo a quella relativa al numero di terremoti mensili. Si registra un andamento irregolare nella prima parte del periodo monitorato fino a settembre 2010, successivamente sostanziale stabilità.


Figura 7 – Media cumulata magnitudo massima mensile


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Profondità ipocentri


La maggior parte degli ipocentri è localizzata al di sotto dei 9 km di profondità, quindi in posizione anomala rispetto alle tipiche strutture sismogenetiche appenniniche anche se circa il 42% dei terremoti ha avuto un ipocentro compreso tra 9 e 11 km di profondità (tipica profondità appenninica).


Figura 8 – Distribuzione profondità ipocentri


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