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L’attività sismica a Veroli (Frosinone, Lazio, Italia centrale) dal 2006 ad oggi

2024-09-15 15:27

Riccardo Viselli

GEOLOGIA, MONITORAGGIO TERREMOTI, faglie-presunte, monitoraggio-terremoti, lacuna-sismica-trasacco---sora,

L’attività sismica a Veroli (Frosinone, Lazio, Italia centrale) dal 2006 ad oggi

Nel territorio della città di Veroli sono stati registrati storicamente 3 terremoti con magnitudo superiore a 5

Introduzione


Nell’area della Valle latina (Frosinone, Lazio meridionale) intorno alla città di Veroli si sono verificati 3 terremoti di magnitudo superiore a 5:


-     Fontechiari, 23 o 24 luglio 1654: magnitudo compresa tra 6,17 e 6,30


-     Boville Ernica, 17 agosto 1777: magnitudo 5,17


-     Alatri, 24 agosto 1877: magnitudo 5,29


Considerando che il primo terremoto di cui si ha notizia si è verificato nel 1654 e l’ultimo nel 1877 si registra una frequenza di circa un terremoto con magnitudo superiore a 5 ogni 70 anni.


Si presume pertanto che in questo settore insista una faglia sismogenetica, che però non è stata ancora individuata, classificata e studiata.


Inoltre, questa area con relativa faglia, ancorché presunta, è all’interno della zona di lacuna sismica” compresa tra Trasacco (AQ) e Sora (FR). Questo settore è caratterizzato dall’assenza di terremoti significativi (M>5,5) dall’anno 1.000 pur in presenza di 3 sorgenti sismogenetiche certe e 3 sorgenti sismogenetiche presunte, sulla base di terremoti verificatisi in passato, tra le quali quella in esame.


In questo articolo viene analizzata l’attività sismica di questo territorio registrata dalle strumentazioni dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (la fonte dei dati è il sito del Centro Nazionale Terremoti) dal 1° gennaio 2006 ad oggi.


Figura 1 – Epicentri terremoti master (in rosso) e terremoti minori (in blu)


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Numero di terremoti mensili


Mediamente si registra meno di un terremoto al mese (0,3) e pertanto finora il mese di settembre, con 0 eventi, sta facendo registrare un’attività in linea con la media. Il numero massimo di terremoti mensili è stato pari a 6 nel mese di ottobre del 2014 (figura 2).


Figura 2 – Numero terremoti mensili


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Nel grafico di figura 3 è riportata la media cumulata del numero di terremoti mensili, quella cioè ottenuta mediando il numero di terremoti di tutti i mesi precedenti a quello in esame. L’attività media mensile mostra un andamento irregolare con progressive riattivazioni seguite da regolari diminuzioni. In particolare, nell’agosto del 2024 si è assistito ad una nuova riattivazione il cui decorso è attualmente in studio.


Figura 3 – Media cumulata terremoti mensili


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Magnitudo media mensile


Mediamente la magnitudo mensile è pari a 1,383 e pertanto finora la magnitudo media di settembre non è classificabile non essendo stato registrato alcun evento. Il valore massimo è stato registrato nel mese di agosto del 2009 con una media di 4,000 (figura 4).


Figura 4 – Magnitudo media mensile


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Nel grafico di figura 5 è riportata la media cumulata calcolata in modo analogo a quella relativa al numero di terremoti mensili. Si registra un andamento di sostanziale stabilità.


Figura 5 – Media cumulata magnitudo media mensile


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Magnitudo massima mensile


Mediamente, la magnitudo massima mensile mostra un valore pari a 1,455. Il mese di settembre non avendo fatto registrare ancora nessun evento non è classificabile. Il valore massimo, pari a 4,000, è stato registrato nel mese di agosto del 2009 (figura 6).


Figura 6 – Magnitudo massima mensile


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Nel grafico di figura 7 è riportata la media cumulata calcolata in modo analogo a quella relativa al numero di terremoti mensili. Si registra un andamento irregolare nella prima parte del periodo monitorato fino a novembre 2015, successivamente sostanziale stabilità.


Figura 7 – Media cumulata magnitudo massima mensile


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Profondità ipocentri


La maggior parte degli ipocentri (61%) è localizzata ad una profondità tipicamente appenninica (tra 8 e 12 km).


Figura 8 – Distribuzione profondità ipocentri


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