Terremoti in Italia – Agosto 2024

Nel mese di agosto del 2024 la rete sismica dell’INGV ha registrato 1.735 terremoti, massimo valore annuale. Dall’inizio dell’anno, l’attività infatti sembra è in aumento: nel gennaio 2024 erano stati registrati 1.210 terremoti. Complessivamente (figura 1), nel 2024 la rete sismica nazionale ha finora registrato 12.202 terremoti (circa 50 al giorno).

Figura 1 – Numero terremoti mensili

terremoti mesepng

La magnitudo media si mantiene costantemente intorno al valore di 1,3 (con la sola eccezione del picco di febbraio, pari a 1,5). In particolare, nel mese di agosto è risultata pari a 1,335, in aumento rispetto ai valori registrati in giugno ed in luglio (figura 2).

Figura 2 – Magnitudo media mensile

magnitudo media mensilepng

La magnitudo massima di agosto è risultata pari a 5,0 per un evento del 1° agosto e con epicentro sull’Appennino calabro orientale (in località Ortiano, comune di Longobucco in provincia di Cosenza). La magnitudo massima di agosto è la seconda a livello annuale dopo quella registrata in marzo (figura 3).

Figura 3 – Magnitudo massima mensile

magnitudo massima mensilepng

Il numero di terremoti con magnitudo superiore a 2 è finora pari a 1.602 (13% del totale), il numero di quelli con magnitudo superiore a 3 è pari a 202 (2% del totale) e di quelli con magnitudo superiore a 4 è pari a 21 (0,2% del totale).

Questi dati sono un’ottima occasione per richiamare la relazione empirica frequenza-magnitudo, meglio conosciuta con il nome Gutenberg-Richter (Gutenberg e Richter 1944) riportata in figura 4.

Figura 4 - Relazione frequenza-magnitudo terremoti italiani gennaio/maggio 2024 
gutenberg richterpng

Questa stabilisce che al diminuire di una unità di magnitudo, il numero di terremoti aumenta di circa dieci volte secondo la seguente relazione:

log₁₀N=a-bM

N=10a-b*M (12)

dove N è il numero di terremoti con magnitudo maggiore di M, a è una costante, e corrisponde al numero di terremoti che avvengono in una data regione, per un certo intervallo di tempo (usualmente normalizzati ad un anno) per M=0 e b è la misura della relativa abbondanza di grandi e piccoli terremoti, che nelle aree sismiche come l’Italia assume usualmente il valore di 1.

In sintesi, all’aumentare della magnitudo diminuisce il numero dei terremoti.

I dati sperimentali mostrano la seguente variabilità del parametro “b”:

-         un elevato valore di “b” indica che in un’area piccoli terremoti accadono più frequentemente rispetto ai grandi;

-         piccoli di b suggeriscono una maggior frequenza di grandi eventi.

Esperimenti effettuati in laboratorio hanno prospettato una possibile correlazione fra lo stato di sforzo (stress) di una regione (che è un indicatore di accumulo di energia) e il valore di “b” (D. Schorlemmer, S. Wiemer, M.Wyss, 2005).

In altri termini:

-         ad elevati stress corrispondono bassi valori di b;

-         a bassi stress corrispondono elevati valori di b.

 

Nella figura 5, infine, sono riportati gli epicentri di tutti i terremoti registrati in agosto: si evidenzia l’elevata concentrazione di eventi lungo l’Appennino umbro – marchigiano e lungo l’Arco calabro e la Sicilia orientale.

Figura 5 - Epicentri terremoti italiani agosto 2024

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