L'asteroide che uccise i dinosauri

Che circa 65 milioni di anni fa un asteroide, di circa 10 km di diametro, impattò sulla Terra nel territorio attualmente occupato dal Golfo del Messico è ormai assodato e che questo impatto provocò l'estinzione di molte specie di animali tra le quali tutte quelle dei dinosauri non volanti è ormai opinione diffusa tra gli studiosi.
L'area di impatto dell'asteroide
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Certo, non fu l'unica causa della scomparsa di questi grandi animali, ma contribuì ad accelerare la loro sostituzione con i mammiferi: quasi tutte le specie di dinosauri si erano altamente specializzate (potevano vivere solo in determinate condizioni climatiche) ed erano grandi consumatrici di energia. Anche senza l'impatto dell'asteroide, probabilmente, si sarebbero estinte a seguito di un naturale cambiamento climatico che spesso, nella storia geologica della Terra, si è verificato. L'elevata specializzazione, infatti, è un elemento negativo di una specie, ne mina la possibilità di sopravvivere perché non idonea ad adattarsi ai mutevoli cambiamenti del nostro pianeta. In sintesi, la forza di una specie è la sua variabilità interna: popolazioni costituite da individui troppo simili conduce, prima o poi, all'estinzione.
Recenti studi, inoltre, hanno determinato anche la provenienza spaziale dell'asteroide.
A seguito dell'impatto si verificarono diversi cataclismi: imponenti terremoti, tsunami e una spessa nuvola di sedimenti si sollevò nell'atmosfera, diffondendosi presto su tutto il globo. La nube era composta sia da materiale terrestre che da frammenti dell'asteroide.
Queste particelle schermarono per diversi anni la luce solare, provocando un brusco calo delle temperature e l'insorgenza di piogge acide che decimarono la flora e la fauna.
Dopo diverso tempo la nube di detriti ha iniziato a depositarsi sulla Terra semplicemente per gravità o perché trasportata dalle precipitazioni e ha costituito, in maniera diffusa, quello che i geologi chiamano strato K-Pg. Questo è uno strato continuo e sottile e segna stratigraficamente, su tutto il nostro pianeta, la fine dell'Era Mesozoica: al di sopra di questo strato non sono assolutamente presenti resti di organismi quali i dinosauri (che invece abbondano al di sotto dello strato in questione).
Dall'analisi chimica e isotopica dello strato K-Pg si è evidenziata una abbondanza di Rutenio, un elemento rarissimo sulla Terra, ma piuttosto presente negli asteroidi carbonacei e con rapporto tra gli isotopi (atomi dello stesso elemento con diverso numero di neutroni) identico a quello riscontrato in altri asteroidi carbonacei.  Questa composizione chimica e questi rapporti isotopici sono come detto tipici degli asteroidi di tipo C, ovvero carbonacei, la cui origine va ricercata nella parte del Sistema solare che è ubicata oltre il pianeta Giove (e quindi non nella fascia compresa tra il gigante gassoso ed il pianeta Marte). Era quindi un oggetto spaziale che proveniva dalle aree più remote del nostro sistema stellare.
A sostegno della tesi circa la provenienza dell'asteroide, infine, vi è poi l'abbondanza, sempre nello strato K-Pg, di altri elementi tipici dei corpi celesti, come Iridio e Cromo.

Lo strato K-Pg
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