La sorgente sismogenetica Ripabottoni

La faglia attiva Ripabottoni

La struttura sismogenetica “Ripabottoni” è una sorgente sismica individuale ed è catalogata dall’INGV con la sigla ITIS053. La traccia della faglia attiva è riportata in figura

Traccia della faglia attiva “Ripabottoni”

traccia faglia ripabottonipng

La faglia ha una lunghezza di 9,4 km, una larghezza di 8 km, una profondità compresa tra 12 e 20 km ed una inclinazione rispetto al piano orizzontale di 86°, con un assetto pertanto sub-verticale. Ha uno strike di 261° per cui è orientata all’incirca ovest - est.

Il movimento è compreso tra 0.1 e 0.5 millimetri per anno ed in occasione dell’ultimo evento sismico lo slittamento ha raggiunto i 18 centimetri

Aspetti sismici della faglia attiva Ripabottoni

La data dell’ultimo evento sismico è il 1° novembre 2002. Non è nota la data del penultimo terremoto generato da questa faglia. La massima magnitudo generabile è stimata in 5.7

Il tempo di ritorno è stimato tra 360 a 1.800 anni.

Il 1 ° novembre 2002, in Molise, si è verificato un terremoto con Mw 5.7; il giorno precedente, un terremoto con Mw 5.8 era avvenuto a 8 chilometri più a est. I due eventi sismici sono simili, in termini di profondità ipocentrale, meccanismi focali, cinematica della sorgente, e i loro schemi di scivolamento sono quasi contigui. La sismicità italiana è spesso caratterizzata da sequenze multishock, con almeno due terremoti di entità simile, e proprietà molto simili, come osservato per esempio nei terremoti dell'Irpinia del 1980, del Friuli del 1976 e di Potenza del 1990.

I due ipocentri si trovano a profondità medio-crostali (circa 16-20 km) e l’analisi delle scosse mostra un meccanismo di fagliatura sub-verticale destrorso.

Gli eventi sismici del 2002 furono per la maggior parte inaspettati da parte di sismologi e geologi. Infatti, la sequenza sismica evidenzia l'esistenza di faglie attive in un'area in cui non sono erano stati registrati eventi storici o strumentali o in cui erano state identificate strutture sismogenetiche. L'area della sequenza del 2002 si trova a circa 50 km a est della fascia appenninica estensionale, e a circa 50 km a ovest della faglia di Mattinata, un'importante struttura crostale con una lunga storia tettonica.

I terremoti del 2002 possono aiutare a comprendere i meccanismi di diversi terremoti storici di grandi dimensioni registrati tra la cresta degli Appennini e la costa adriatica

Questioni aperte sulla faglia attiva Ripabottoni

Gli studiosi ed i ricercatori non hanno ancora chiarito i seguenti aspetti:

Quale è il periodo di ritorno di questa sorgente sismogenetica?

La struttura che comprende le faglie dei terremoti del 2002 e quella di Mattinata è interamente sismogenetica?

La massimo magnitudo attesa è pari a 5,7 o superiore?